Cru, origine e significato
Cru
è un termine di orgine francese utilizzato già dai monaci della
Borgogna per indicare i vigneti migliori, ciascuno delimitato da
muretti. Letteralmente significa “ciò che cresce in una regione”
(participio passato sostantivato del verbo “croître”).
In
Francia ogni zona usa il termine cru con sfaccettature diverse e
addirittura Napoleone III nel 1855 istituì una scala di cru,
introducendo così i concetti e le norme per i Grand Cru, i Premier
Cru, i Deuxième Crus ecc...
In Italia non esiste una specifica legislazione che definisca il
concetto di cru. Il termine è quindi utilizzato nel mondo
vitivinicolo italiano per sottolineare la specificità di un vigneto
o di un territorio inteso come complesso di terroir, microclima,
esposizione. Il concetto di cru è assimilabile alla Menzione
Geografica Aggiuntiva e serve ovviamente a evidenziare il particolare
pregio del vino prodotto in quel singolo vigneto o in quella
specifica zona.
Barolo
e Barbaresco sono due casi emblematici dell’utilizzo della menzione
geografica in etichetta, ad esempio Barolo Bussia o Manfalletto, Barbaresco Asili o Montestefano.
Spesso
il cru viene esplicitato indicando il nome della vigna. Nella
zona di produzione del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Docg
viene invece utilizzato il termine Rive (ad es. Rive di Soligo, Rive
di Campea ecc.) che indica i pendii o le frazioni dalle quali
provengono le uve.
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