Italia: prima per produzione di vino e biodiversità
In occasione del 40° Congresso mondiale della vigna e del vino tenutasi il 2 giugno 2017 a Sofia in Bulgaria, il direttore generale dell’OIV Jean-Marie Aurand ha presentato un bilancio del settore vitivinicolo.
Molti i dati interessanti (Fonte: www.oiv.int).
Oggi i terreni coltivati a vite nel mondo sono circa 7,5 milioni di ettari, il 50% dei quali è concentrato in sole 5 nazioni: Spagna (14%), Cina (11%), Francia (10%), Italia (9%) e Turchia (7%).
Anche il consumo del vino, che nel 2016 si è attestato a 241 milioni di ettolitri, è concentrato per il 50% in 5 stati: Usa (13,2%), Francia (11,2%), Italia (9,4%), Germania (8,1%) e Cina (7,2%).
Le Nazioni tradizionalmente consumatrici tuttavia arretrano, per il continuo aumento dei consumi in nuovi paesi.
L’Italia si conferma il primo produttore mondiale di vino, ma non è l’unico primato del nostro Paese: con ben 80 vitigni coltivati nel 75% della superficie vitata è in assoluto il Paese con la maggiore diversità vinicola.
Il vitigno più coltivato è il Sangiovese, che rappresenta l’8% delle varietà coltivate, seguito da Montepulciano, Glera e Pinot Grigio (4% a testa) e dal Merlot (3%), mentre gli altri vitigni pesano per il 77%.
Una frammentazione evidente, dovuta alla elevata biodiversità, che permette all’Italia di valorizzare le produzioni locali e offrire un’ampia scelta ai consumatori di tutto il mondo.
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