Ruchè, dalla quasi scomparsa al successo della Docg
Alla scoperta del vitigno piemontese
Il
Ruchè è un vitigno a
bacca rossa dalla buona produttività e resistenza al freddo,
coltivato tra Monferrato e Langhe nei
comuni di Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro,
Refrancore, Scurzolengo e Viarigi.
Era
un vitigno in
via di scomparsa e
deve la
sua rinascita a
Don Giacomo Cauda che
negli anni
Settanta
iniziò
a impiantare nuovamente questa varietà e ad incoraggiare i
viticoltori del
territorio a fare altrettanto. Da
qui l’ascesa di questo vino che nel 1987
ha ottenuto il riconoscimento della Doc e nel 2010 della Docg. Un
rilancio quello del Ruchè dovuto anche all’impegno
della
cantina Montalbera della famiglia Morando che ne ha intuito l’unicità
e le potenzialità e oggi produce ben
il
60% del Ruchè Docg!
L’origine
e il nome del
Ruchè
non sono conosciute, probabilmente discende da
antichi vitigni dell’Alta Savoia che
hanno trovato nel Monferrato le condizioni ideali. È
un
vino
dal gusto
inconfondibile con
sentori
floreali, note fruttate e speziate.
Al palato
è asciutto,
armonico e gradevolmente morbido, con buona persistenza aromatica.
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© Foto Kit Press Montalbera