Barone Ricasoli
Bottiglie prodotte 2.500.000
Ettari a vite 240 ha
Enologo Carlo Ferrini
La storia dei Baroni Ricasoli nella tenuta di Brolio risale al 1141: testimonianze scritte di quel periodo attestano che il Castello di Brolio fosse già di proprietà della famiglia che si dedicò nei secoli allo sviluppo dell’agricoltura e della viticultura. Già a fine ‘600 sono documentate esportazioni di vino in tutta Europa.
Il Barone Bettino Ricasoli, dopo decenni di studi e sperimentazioni, nel 1872 diede vita a un primo “disciplinare” per la produzione del Chianti, identificando in Sangiovese (in prevalenza), Canaiolo e Malvasia i tre vitigni ideali per ottenere un vino rosso equilibrato e di qualità.
Il disciplinare del Chianti Classico prevede tutt’oggi l’utilizzo del Sangiovese tra l’80 e il 100% con la possibilità di utilizzo massimo del 20% di uve a bacca rossa provenienti da vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Toscana, proprio come stabilito da Bettino Ricasoli.
Nel 1993 il Barone Francesco Ricasoli, attuale proprietario, orienta la produzione aziendale verso la nuova sfida della sostenibilità, anche attraverso lo studio continuo dei suoli, la selezione clonale del Sangiovese di Brolio, la mappatura e il rinnovo dei vigneti.
La proprietà si estende per 1.200 ettari tra le dolci colline e i boschi del Chianti ricchi di biodiversità e comprendono 240 ettari di vigneto e 26 di uliveti. I vini Barone Ricasoli sono un affascinante viaggio nella storia della Toscana e della famiglia con splendidi Chianti Classico e Chianti Classico Riserva (di cui uno dedicato ovviamente a Bettino, l’“inventore” del Chianti), il Castello di Brolio che nasce solo nelle grandi annate, il Gran Selezione Colledilà, ma anche l’elegante Casalferro 100% Merlot.